Per una scuola di qualità

    Saremo in grado di determinare il nostro futuro solo e soltanto se sapremo investire, oggi, senza paure di carattere economico, in questo avvenire. Uno degli investimenti più importanti per garantirci un futuro di prosperità è quello nella scuola e nella formazione. Più la qualità formativa sarà elevata per tutte e tutti, alla portata di ognuno e ognuna, e maggiormente avremo in Ticino persone preparate, consapevoli e creative per affrontare i problemi economici, ambientali e sociali del nostro tempo ma anche di quelli che arriveranno. Anche nei periodi di crisi, caratterizzati da problemi di tipo finanziario, non è mai una buona cosa risparmiare sulla scuola e sulla formazione. La qualità della scuola ticinese, a parte qualche isolata situazione o qualche docente poco motivato, è generalmente buona ma penso che si possa fare di più per aumentarla ancora. 

    Sostengo quindi il potenziamento della formazione di qualità che valorizzi maggiormente le differenti capacità e caratteristiche della persona, promuovendo uno spirito collaborativo fondato sulla coesione di gruppo, sull’intraprendenza e la creatività. La formazione scolastica obbligatoria deve rimanere una formazione di base che offre gli strumenti per meglio orientarsi in una realtà molto complessa e in rapido cambiamento come la nostra, accompagnando al meglio e in modo inclusivo allieve e allievi e le loro famiglie nelle scelte professionali e di studio.

    Tra questi strumenti sarà fondamentale un' educazione ambientale o all'ecologia che permetta di riavvicinarci alla natura per conoscere sin dalla tenera età i suoi ritmi, i suoi limiti planetari e la nostra responsabilità verso le future generazioni. Questo permetterà di acquisire quella necessaria consapevolezza sulla cura nella nostra unica casa comune. La scuola nel bosco e l'orto scolastico devono essere alcuni degli elementi didattici centrali di apprendimento dalla scuola dell'infanzia alla scuola elementare e se necessario anche anche oltre. Anche l'educazione sessuale e all' affettività specifica per ogni età va potenziata in tutti i livelli scolastici anche per dare quegli strumenti fondamentali per prevenire gli abusi. La scuola deve essere anche un luogo di integrazione di concetti di diversità, equità e lotta alle discriminazioni. Inoltre sarà fondamentale offrire per tempo gli strumenti per poter far entrare allievi e allieve nel modo tecnologico e digitale in continua e rapida evoluzione.

    La transizione tra la scuola dell'infanzia e la scuola elementare e tra quest'ultima e la scuola media dovrebbero essere più dolci. Per questo ritengo che debbano essere previste delle forme di transizione più adatte ai bisogni di bambini e bambine di ragazzi e ragazze.

    L'abolizione dei livelli nella scuola media e l'introduzione di forme d’insegnamento differenziato è fondamentale per modulare l'insegnamento alle diverse capacità e ai diversi interessi delle persone in formazione. L'apprendimento delle lingue è molto importante. Il suo potenziamento va però costruito assieme al mondo della scuola senza sovraccaricare allievi e allieve, non come fatto recentemente con una prova di forza da parte di PLR, LEGA e UDC.

    Per il post obbligatorio il sistema duale ha mostrato i suoi vantaggi ma deve permettere di sviluppare competenze applicate ai bisogni di trasformazione e produzione orientati ad un principio di sostenibilità. Queste competenze non sono da mettere in contrapposizione alle capacità più teoriche, tecniche o concettuali sviluppate dalle formazioni superiori, ma vanno integrate in una dialettica trasversale tra teoria e pratica che coinvolga il mondo economico-aziendale e le scuole, in particolare il secondo ciclo della scuola secondaria e il post-obbligo. Sarà importante assegnare particolare attenzione anche alla formazione continua e alla riqualifica professionale in modo da favorire l’aggiornamento e l’adattamento delle competenze ai bisogni emergenti e necessari alla transizione digitale ed ecologica.

    Infine particolare rilevanza dovrebbe essere data anche allo sviluppo e alla formazione culturale in tutte le sue forme artistiche. A tale scopo è importante il libero accesso alla fruizione della cultura, come pure il sostegno alla produzione culturale dal basso e non solo ai grandi eventi culturali. La formazione e la produzione culturale non devono essere prodotti di consumo economico, bensì processi di sviluppo dove le persone collaborano anche a creare una cultura dei diritti, della lotta alle discriminazioni e di valorizzazione delle diversità.

    Matteo Buzzi, deputato uscente, candidato n.19 della lista 14 Verdi del Ticino al Gran Consiglio